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Tumore al seno: la ricostruzione dopo l’intervento chirurgico

Ricostruire l’areola e il capezzolo con un tatuaggio tridimensionale, poco invasivo e gratuito. Un trattamento che si chiama dermopigmentazione ed è possibile da aprile 2022 all’Ospedale dell’Angelo di Mestre. Si tratta di un nuovo servizio, rivolto alle donne operate di mastectomia al seno, realizzato con Fondazione AVAPO onlus e Trifoglio Rosa Mestre APS nell’ambito dell’iniziativa #Insiemenellastessabarca, finanziata con il crowdfunding civico e, in caso si raggiunga quota 5000 euro raccolti, con altrettanti fondi del Comune di Venezia. 

Ad oggi ancora un numero esiguo di strutture ospedaliere offrono questa possibilità, utile soprattutto per la ripresa psicologica delle pazienti che hanno lottato contro un tumore al seno con conseguente asportazione chirurgica della mammella. Un progetto pilota che ha riscosso già un grande successo: il Priorato Generale d’Italia dell’Ordine Sovrano Militare del Tempio di Jerusalem 1804, il maggior gruppo templare europeo, ha conferito agli enti promotori del progetto l’onorificenza della Medaglia di San Giovanni al Merito, attestazione di benemerenza e stima. Lo sportello rosa di Fondazione AVAPO e Trifoglio Rosa Mestre APS è a disposizione al numero 351.6893866 e all’indirizzo trifogliorosa@fondazioneavapo.it. Per saperne di più sullo sportello rosa clicca qui.

In cosa consiste la dermopigmentazione

La tecnica, non chirurgica e non invasiva, prevede la ricostruzione del complesso areola-capezzolo, rimosso in seguito all’asportazione del seno, con un tatuaggio tridimensionale. Il tatuaggio viene realizzato in ambulatorio da un operatore esperto e produce un ottimo risultato estetico. Spiega il primario della Breast Unit, Guido Papaccio: “Dopo l’intervento di mastectomia radicale si avvia la ricostruzione del seno. Per le pazienti selezionate, la dermopigmentazione medica di areola e capezzolo conclude non solo questo percorso ricostruttivo, ma tutto l’iter diagnostico-terapeutico, ed ha quindi un importantissimo impatto psicologico”.  

A spiegarne le caratteristiche è la dermopigmentatrice Rita Molinaro, autrice tra l’altro di pubblicazioni in materia, intervenuta ad un seminario sul tema: “Il tatuaggio rende l’effetto di tridimensionalità laddove manca la terza dimensione. Viene realizzato sentiti oncologi e dermatologi per concordare le modalità e il momento migliore in cui effettuare il trattamento, seguendo protocolli rigorosi. Ogni seno è diverso e va ‘disegnato’ nel rispetto delle sue forme, colori e volumi per rispettarne l’unicità”. 

La Breast Unit dell’Ulss3 e la ricostruzione del seno

Nel 2021 sono stati 1001 i ricoveri di donne operate al seno dalla Breast Unit dell’Ulss 3 Serenissima. I numeri sono superiori all’epoca pre-Covid19, fa sapere la stessa Ulss. Grazie al modello di équipe itinerante viene svolta un’attività diffusa su tutto il territorio attraverso i diversi ospedali. Secondo i criteri di qualità indicati dal Gruppo Italiano Screening Mammografico, il GISMa, vengono soddisfatte nell’oltre 80% dei casi le indicazioni sull’esecuzione delle mastectomie con conservazione di cute e capezzolo e della ricostruzione immediata, con complicanze inferiori al 3,5% dei casi. 

200 delle 250 donne sottoposte a mastectomia, cioè all’asportazione di tutto il seno, sono state al tempo stesso sottoposte all’intervento ricostruttivo grazie alla collaborazione tra l’unità di Chirurgia senologica e la Chirurgia plastica. La Breast Unit dell’Ulss3 Serenissima si avvale di avanzate tecniche di ricostruzione mammaria ed è l’unico centro autorizzato a livello regionale all’uso di derma da banca dei tessuti. L’operazione viene effettuata anche con tecniche di microchirurgia ricostruttiva, con prelievo di tessuti dall’addome, e mediante liposuzione e iniezione del tessuto adiposo.

Per saperne di più su come scoprire di avere un tumore al seno clicca qui. Per maggiori informazioni sulla mammografia gratuita per le donne tra i 50 e i 74 anni invece, qui.

Articolo tratto da https://live.comune.venezia.it/

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